Lievito madre solido

Il Piatto Giusto per…… pane, focacce, brioche dolci e salate, grissini……Lievito madre solido!
Il lievito madre o pasta madre o pasta acida o lievito naturale può avere una consistenza sia solida sia liquida, io, per ora, mi sto cimentando con quella solida quindi è di questa che vi dirò tutto quello che ho appreso e che sto sperimentando da circa tre mesi a questa parte (oggi è il 6/01/2014).

Il lievito madre nasce da una fermentazione spontanea da un impasto di acqua, farina e di uno “ starter “. Per “starter” si intende una sostanza zuccherina che può  essere la polpa di un frutto, lo yogurt come nel mio caso o il miele che, dotata di carica batterica, avvia la fermentazione dell’impasto. I microorganismi che si producono si nutrono di zuccheri semplici ed è per questo che parlano di lievito madre sentirete sempre parlare di rinfreschi, durante i quali nutriremo con farina la nostra “creatura”. Io consiglio di utilizzare farina manitoba, una farina forte, ricca di glutine e adatta alle lunghe lievitazioni e acqua oligominerale naturale a temperatura ambiente priva di cloro che invece è presente nell’acqua di rubinetto. Il lievito naturale rispetto al lievito di birra comprende, tra i lieviti, diverse specie di batteri lattici, la cui fermentazione produce acidi organici e consente inoltre una maggiore crescita del prodotto e una maggiore digeribilità e conservabilità.

Punteggio ricetta

  • (5 /5)
  • 7 ratings

Istruzioni

  1. In una ciotola mettere la farina e lo yogurt e mescolarli, spostarsi poi sulla spianatoia e impastare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido, liscio ma non appiccicoso. Riporlo in una ciotola, effettuare un segno a croce con un coltello e coprire con pellicola sulla quale effettuerete 5/6 fori con uno stecchino in modo che passi dell’aria e i microorganismi possano sviluppare anidride carbonica e far fermentare l’impasto. Questo composto dovrà riposare per 48 ore ad una temperatura ambiente costante compresa tra i 26° e i 28°.
  2. Trascorso questo tempo, il lievito dovrà presentarsi umido e molle, dal volume aumentato, dal colore biancastro e un odore leggermente acido ma non fastidioso. Se il lievito presenta delle macchie di muffa in superficie vuol dire che non è buono, probabilmente è andato a male: buttatelo e ricominciate tutto dal principio. Se il vostro lievito invece rispecchia le caratteristiche ottimali, deve essere rinfrescato: prelevatene 200 gr, avendo cura di scartare la parte più superficiale, che è entrata più in contatto con l’aria e prendendo la parte più interna, il cuore del lievito. Ponete ora 200 gr di lievito (il resto buttatelo) in una ciotola su di una bilancia e aggiungete 200 gr di farina, quindi lo stesso peso della pasta madre, e la metà del peso in acqua, quindi 100 gr per un peso totale di 500 gr (state un po’ indietro con l’acqua perché dipende da quanto ne assorbirà il vostro lievito, potrebbe volercene o un po’ meno o un po’ di più). Impastate per qualche minuto con le mani per avere sempre una consistenza morbida, liscia ma non appiccicosa e riponetelo in un contenitore di vetro alto, in modo che abbia spazio per poter crescere, coperto con della pellicola forata con uno stecchino. Lasciatelo lievitare sempre a temperatura ambiente per 24 ore: il lievito starà sviluppando gas e sarà leggermente aumentato di volume.
  3. Dovrete rinfrescare ancora 200 gr di esso con 200 gr di farina e 100 gr di acqua e rifare la stessa operazione ogni giorno per 18giorni. Riponete il lievito rinfrescato nel barattolo di vetro, pulito dai residui precedenti con sola acqua calda, e un volta all'interno, appiattitelo sul fondo con le mani, in modo che cresca uniformemente.
  4. Al 20esimo giorno il vostro lievito sarà cresciuto e presenterà grandi alveoli. A questo punto bisognerà testare il lievito per vedere se è attivo, quindi tenetelo a temperatura ambiente per 4 ore e se durante questo tempo ha triplicato il suo volume, è segno che è pronto per essere usato. Dopo la prova rinfrescatelo come le volte precedenti e conservate sempre nel medesimo modo.
  5. Superata la prova, il lievito va utilizzato al posto del lievito di birra fresco o disidratato nelle preparazioni di lievitati salati o dolci, tenendo presente che la sua quantità deve essere pari al 30% del peso totale degli ingredienti della ricetta.
  6. Per tenerlo in vita basterà tenerlo in una barattolo di vetro alto o in una ciotola capiente coperto con della pellicola in frigorifero e rinfrescarlo solo una volta alla settimana. Prima di rinfrescarlo ricordarsi sempre che il lievito deve acclimatarsi, quindi tirarlo fuori dal frigorifero sempre qualche ora prima di effettuare questa operazione. Il lievito in frigorifero avrà una crescita più lenta, ed è normale, ma il freddo non danneggerà la microflora della nostra pasta madre che rimarrà integra e vitale.
  7. Dopo aver rinfrescato non riponete subito il lievito in frigorifero ma attendete sempre che si riattivi la lievitazione a temperatura ambiente (ci vorrà circa un’ora) poi procedere con la conservazione in frigo.
  8. Prima di utilizzare il lievito quindi, prima acclimatarlo, poi rinfrescarlo e prelevare la parte che utilizzeremo dopo il duo raddoppio (circa 4 ore) seguendo le indicazioni della ricetta scelta. La restante parte, quindi la madre, porla nella solita ciotola attendere circa un’ora che si riattivi la lievitazione e riporla coperta con pellicola in frigorifero.

Be Social

About Chef

Ricette correlate